Analisi chimica per la certificazione sulla composizione chimico - fisica dei rifiuti
Composizione del rifiuto
Avvalendoci di laboratori accreditati effettuiamo analisi chimiche, al fine di stabilire l’esatta composizione del rifiuto ottemperando così alle norme ambientali.
Il produttore di un rifiuto è sempre il responsabile della sua corretta classificazione e dell’attribuzione del codice CER, discendendo tale attività in primis dalla corretta conoscenza del processo produttivo.
I Tecnici della nostra azienda avendo l'abilitazione in base alla norma 10802:2023 sono disponibili ad effettuare il PRELIEVO e CAMPIONAMENTO del rifiuto al fine di ottenere l’ANALISI CHIMICO-FISICA da un centro specializzato di analisi.
Come è noto, nell’attività di classificazione i rifiuti che si possono incontrare possono essere suddivisi sostanzialmente in 3 tipologie: i non pericolosi, i pericolosi ed i rifiuti con codici speculari (pericolosi o non pericolosi).

Tipologie
Rifiuti
NON PERICOLOSI
sono quei rifiuti per i quali, dato il processo che li ha generati, si può ritenere a priori che non siano da considerarsi pericolosi (solo a titolo di esempio la carta e cartone, il vetro o la plastica senza bisogno di sottoporli ad alcuna sofisticata analisi chimica).
PERICOLOSI
sono invece caratterizzati dall’opposta peculiarità: noto il processo che li ha originati o la loro natura essi si configurano solamente come rifiuti pericolosi (solo a titolo esemplificativo il codice 16.06.01* - Batterie al piombo).
Se è vero infatti che la caratteristica di rifiuto pericoloso è già stabilita dalla natura dello stesso o dal processo che l’ha generato, ad esso è necessario anche attribuire le CARATTERISTICHE DI PERICOLO mediante le cosiddette frasi HP attraverso l’analisi chimico-fisica.
"A SPECCHIO”, invece è fondamentale l’analisi chimica e chimico-fisica. Per questi rifiuti la pericolosità o meno non è definibile a priori, poiché i processi produttivi che li generano possono in realtà avere come esito delle miscele più o meno cariche di inquinanti.
Si definiscono “a specchio” poiché per gli stessi è sempre presente una coppia di codici, una pericolosa e l’altra non pericolosa. Per esempio il codice “15.02.02* - Assorbenti, materiali filtranti contenenti sostanze pericolose”, qualora non contenga inquinanti in concentrazioni rilevanti può essere sostituito dal codice “15.02.03 – Assorbenti, materiali filtranti e indumenti protettivi diversi da quelle di cui alla voce 15.02.02”, quindi non pericoloso.
Per tali rifiuti quindi la pericolosità viene attribuita o meno basandosi sul confronto delle concentrazioni degli inquinanti in essi contenuti con i valori soglia stabiliti dal Regolamento UE attraverso l’analisi chimico-fisica.